Grazie alla recente introduzione nel mercato di sonde ultrasonografiche ad altissima frequenza, fino a 70 MHz, con una risoluzione tissutale fino a 30 micrometri, si sono aperti nuovi e interessanti scenari sullo studio delle ghiandole salivari labiali nella sindrome di Sjogren primaria (pSS). Il gruppo dell’UO di Reumatologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa ha valutato la presenza di possibile correlazione tra le eventuali anomalie ecografiche a carico delle ghiandole salivari labiali e i reperti istomorfologici in 138 pazienti valutati nel periodo gennaio 2018-marzo 2020 per un sospetto clinico di pSS, per il quale sono stati quindi sottoposti a LSG.
All’ecografia sono stati valutati: distribuzione delle ghiandole, disomogeneità parenchimale e fibrosi. Un patologo esperto invece ha valutato i parametri isto-morfologici: aree del tessuto ghiandolare, valutazione della sialoadenite linfocitica focale rispetto alla sialoadenite cronica aspecifica, numero di focolai, presenza di strutture linfoidi ectopiche e percentuale di infiltrazione linfocitica.
Il 44,2% dei soggetti ha soddisfatto la diagnosi finale di pSS secondo i criteri ACR 2016 e 55,8% sono stati identificati come controlli no-SS sicca. I due gruppi sono risultati omogenei per caratteristiche demografiche.
Rispetto ai controlli no-SS sicca, i pazienti pSS hanno presentato un punteggio di disomogeneità parenchimale più elevato nei compartimenti labiali periferici.
I reperti ecografici delle ghiandole salivari labiali hanno mostrato di correlare in modo soddisfacente con i parametri isto-morfologici aprendo nuove prospettive sull’utilizzo di questa indagine radiologica nella pianificazione preoperatoria della biopsia labiale in pazienti con sospetta pSS.