La fine del 2019 è stata segnata dall’emergere della sindrome respiratoria acuta grave da coronavirus 2 (SARS-CoV-2), che ha portato presto a una pandemia globale della malattia da coronavirus 2019 (COVID-19). Tuttavia, sono emersi dati rassicuranti sui pazienti in trattamento con DMARD (Disease-Modifying Anti-Rheumatic Drug) per malattie reumatiche infiammatorie che sono andati incontro all’infezione da COVID-19.

In effetti, alcuni studi hanno suggerito che l’incidenza, il decorso clinico e il tasso di mortalità per COVID-19 in questi pazienti sono simili a quelli registrati nella popolazione generale. Nel più ampio studio condotto a questo proposito, nel quale sono stati analizzati i dati di 600 soggetti con patologie reumatologiche affetti da COVID-19, un aumento del rischio di ricovero per COVID-19 è risultato associato all’uso di dosi moderate-elevate di glucocorticoidi, ma non a DMARD biologici e alla presenza di fattori di rischio generali. Tuttavia, la gravità dell’infezione e la prognosi potrebbero differire in relazione al trattamento immunosoppressivo in atto.
D’altro canto, alcuni DMARD biologici (ad es. agenti anti-IL-6 e anti-IL-1 e inibitori della Janus chinasi (JAK)) hanno richiamato l’attenzione del mondo scientifico come potenziali trattamenti per la polmonite grave da COVID-19 essendo ipoteticamente in grado di prevenire gli effetti dannosi legati all’imponente rilascio di citochine che può verificarsi durante l’infezione da COVID-19.
In questo studio pertanto è stato valutato l’effetto dell’esposizione a diversi DMARD nel decorso dell’infezione da COVID-19 sulla base dell’analisi di dati ottenuti da un database internazionale di farmacovigilanza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che fa riferimento al periodo 1 gennaio 2020-10 giugno 2020. Tra i pazienti in trattamento con DMARD: 44,5% erano affetti da artrite reumatoide, 30,1% da spondilite anchilosante, 23,4% da artrite psoriasica, e il 2% da artrite idiopatica giovanile.
La maggior parte dei casi di COVID-19 si è verificata in pazienti che assumevano agenti anti-TNF (84,2%). Studi precedenti sembrano confermare una maggiore frequenza dell’infezione nei soggetti trattati con inibitori del TNF; tuttavia, questi farmaci sembrerebbero contribuire ad un decorso clinicamente più blando dell’infezione, verosimilmente inibendo la tempesta citochinica. Infatti, è noto che monociti e macrofagi sono infettati da SARS-CoV2 e sono quindi indotti a rilasciare citochine pro-infiammatorie compreso il TNF-alfa che sono poi responsabili delle forme più gravi di COVID-19 e (in alcuni casi) della sindrome da rilascio di citochine.
Una proporzionalità inversa significativa è stata invece riscontrata in associazione all’uso del farmaco anti-IL-6, tocilizumab, e ai JAK-inibitori suggerendo queste due classi di farmaci come più sicure. Inoltre, l’uso di agenti anti-IL-6 e inibitori JAK è potenzialmente associato a un’espressione di COVID-19 meno grave.
I dati sull’uso dei corticosteroidi sono invece limitati. Secondo le linee guida EULAR i pazienti con artrite reumatoide in trattamento con DMARD sintetici e biologici, il trattamento corticosteroideo dovrebbe essere limitato a un breve ciclo.
In merito alla gestione farmacologica dell’artrite psoriasica, i farmaci antinfiammatori non steroidei possono essere utilizzati per alleviare i segni e i sintomi muscoloscheletrici, mentre i corticosteroidi sistemici devono essere usati con cautela alla dose efficace più bassa possibile. Infine, i farmaci antinfiammatori non steroidei (ma non i corticosteroidi) sono raccomandati per il trattamento della spondiloartrite assiale.
In conclusione, i risultati di questo studio sono in linea con la letteratura in merito mostrando un profilo di sicurezza potenzialmente migliore per gli agenti anti-IL-6 e gli inibitori JAK. I dati di farmacovigilanza dell’OMS suggeriscono che il COVID-19 è invece significativamente più frequente nei pazienti con malattie reumatologiche autoimmuni in trattamento con farmaci inibitori del TNF-alfa.

 


Dernoncourt, A., Schmidt, J., Duhaut, P., Liabeuf, S., Gras-Champel, V., Masmoudi, K., Bennis, Y., & Batteux, B. (2022).

COVID-19 in DMARD-treated patients with inflammatory rheumatic diseases: Insights from an analysis of the World Health Organization pharmacovigilance database.

Fundamental & clinical pharmacology, 36(1), 199–209. https://doi.org/10.1111/fcp.12695