Da dicembre 2019, la malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) è diventata una pandemia globale. Nei pazienti pediatrici, sebbene il quadro respiratorio e la sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C) siano predominanti, si è assistito ad un aumento delle segnalazioni delle manifestazioni neurologiche, sia a carico del sistema nervoso centrale (SNC) che periferico. Negli adulti, il coinvolgimento neurologico è più frequente nei casi gravi. Cefalea, vertigini, perdita dell’olfatto e del gusto sono tra le manifestazioni più comuni; tuttavia, non mancano quadri caratterizzati da eventi cerebrovascolari acuti, mielite trasversa, encefalopatia, encefalite, convulsioni e sindrome di Guillain-Barrè.

In questo studio retrospettivo monocentrico sono stati analizzati 15 casi pediatrici, con età al ricovero tra 3 mesi e 17 anni e manifestazioni neurologiche correlate a COVID-19. L’incidenza del coinvolgimento neurologico è stata del 4,8%. L’80% dei pazienti era precedentemente sano e la maggior parte delle manifestazioni neurologiche si sono dimostrate transitorie, con risoluzione completa alla dimissione. Il 66% dei casi presentava un interessamento del SNC, la metà dei quali aveva un’encefalopatia in corso di MIS-C. L’encefalopatia è risultata anche una delle manifestazioni più comuni dei pazienti menzionati nei 39 articoli selezionati per la revisione della letteratura. L’encefalopatia grave osservata nei pazienti con MIS-C si è risolta completamente con un trattamento antinfiammatorio. La seconda manifestazione più comune del SNC sono risultate le convulsioni, associate o meno a febbre, che coerentemente con i dati di letteratura, sono state identificate nei bambini più piccoli. Nel 13% dei casi è stato documentato un coinvolgimento sia del SNC che periferico.

Tra i pazienti che sono stati sottoposti a neuroimaging il reperto più comune è stato l’aumento del contrasto leptomeningeo. Due casi presentavano lesioni micro-ischemiche. Due avevano un aumento dell’ipertensione endocranica. Dei sei pazienti con MIS-C, quattro sono stati sottoposti a neuroimaging e uno aveva alterazioni compatibili con vasculite e meningio-ependimite.

Tutti i pazienti sono risultati positivi agli anticorpi IgG anti– SARS-CoV-2 nel siero e il 78% aveva anticorpi nel liquido cerebrospinale, ma nessuno era positivo per SARS-CoV-2 RNA mediante RT-PCR.

Studi su campioni di liquido cerebrospinale condotti su adulti RT-PCR positivi per SARS-CoV-2 da campioni respiratori e manifestazioni neurologiche hanno mostrato risultati analoghi: PCR negativa e anticorpi IgG anti– SARS-CoV-2 positivi, che potrebbe suggerire un meccanismo immunitario piuttosto che un’invasione virale, e aumento del numero di linfociti e macrofagi.

La patogenesi del coinvolgimento neurologico in corso di COVID-19 sembra chiamare in causa meccanismi diversi che vanno dal danno diretto mediato dal virus a quello indiretto legato all’attivazione della flogosi. Inizialmente si pensava che il virus SARS-CoV-2 non fosse in grado di attraversare la barriera ematoencefalica (BBB) o entrare nel sistema nervoso, ma studi post mortem hanno messo in dubbio questa ipotesi. È possibile che il virus sfrutti i macrofagi con un meccanismo del tipo “cavallo di Troia” per entrare nel sistema nervoso centrale e poi infetti le cellule neurali, gli astrociti, la microglia e le cellule endoteliali microvascolari cerebrali, che esprimono ACE2. L’attivazione di processi infiammatori postinfettivi, una disregolazione della cascata di citochine, il verificarsi di eventi vascolari inclusi trombosi, infarto o emorragie contribuiscono alla fisiopatologia del danno neurologico. Un’alterazione del profilo di citochine proinfiammatorie come IL-6, TNF-α, IFN-γ e IL-17 collegato alla patogenesi dell’infezione da SARS-CoV-2 potrebbe avere un ruolo cruciale anche nella patogenesi delle convulsioni sia durante il periodo para-infettivo che post-infettivo.

In conclusione, i bambini, neonati inclusi, possono presentare reperti neurologici come convulsioni o movimenti oculari anormali come unici sintomi di COVID-19. L’evidenza crescente del ruolo di questo virus nel modulare la risposta immunitaria in molte manifestazioni neurologiche para-infettive e post-infettive, suggerisce di ipotizzare un’infezione da SARS-CoV-2 in bambini con segni e sintomi neurologici atipici.


Neurologic manifestations in children with COVID-19 from a tertiary center in Turkey and literature review.

Eur J Paediatr Neurol. 2022 Mar; 37: 139–154. doi: 10.1016/j.ejpn.2022.02.003